La situazione in atto e destinata, tra allentamenti e possibili ripristini, a persistere ancora per qualche tempo, è bene sintetizzata dal quadro riferito alle 48 ore. Il medesimo quadro ci fornisce lo spunto per osservare ed esaminare quello che, in gergo, si definisce fronte stazionario. Un fronte stazionario, mediamente orientato nel senso dei paralleli, è il frutto di una configurazione altrettanto stazionaria o bloccata quale quella che corrisponde ad un asse di saccatura frontogenetico orientato da oriente ad occidente, poco sollecitato a traslare o a ruotare in senso antiorario. La stessa saccatura trova resistenza anticiclonica a sud per merito di un sub-tropicale poco arrendevole e supporto anticiclonico a nord per merito di un campo barico positivo alle alte latitudini di matrice oceanica. Tra queste due barriere, e nel corridoio moderatamente depressionario, trovano riscontro due flussi contrapposti, quello freddo che muove da est ad ovest e quello caldo, a più basse latitudini, che muove in senso opposto. E, di conseguenza, trova riscontro il fronte stazionario, più o meno ondulato in base alle ondulazioni o onde secondarie che si creano lungo il flusso occidentale e che muovono da ovest. Da qui il classico tempo dei flussi tanto umidi ed instabili quanto persistenti. Naturalmente, nel contempo, almeno per ora, ben poco a che vedere con segni di particolari ciclogenesi; e molto, invece, con il transito di corpi nuvolosi e modeste onde negative, secondarie, appunto, e capaci di rendere il tempo del nostro centro-nord assai variabile ed un vero rompicapo per la previsione, soprattutto quelle a mesoscala e ad alta risoluzione. Va chiarito, ancora una volta, che non sussiste nessun ciclone oltre che nessuna perturbazione classica ed organizzata. Se situazioni come quella descritta sono dure a morire è pur vero che un certo allentamento dei fenomeni è possibile nell’ambito del fine settimana, quando un certo respiro anticiclonico, quale quello già individuato in precedenza, proverà a dividere la saccatura descritta in due strutture in contrapposizione di fase con la genesi di un cut-off a largo; ma, e lo vedremo, potrebbe trattarsi di un cambio solo temporaneo...
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